"Il Centro del Centro", 2010 olio su tela, cm 50 x 50 |
"Enigma", 2010 tecnica mista su tela, cm 50 x 70 |
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"Forze luminose", 2010 tecnica mista su tela, cm 30 x 30 |
"Iridescenze", 2010 olio su tela, cm 83 x 63 |
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"Luoghi d'Oltre", 2011 tecnica mista su tela, cm 50 x 70 |
"Fonte di Energia Primaria", 2011 tecnica mista su tela, diametro cm 70 |
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"Vortice di Energia Primaria", 2011 tecnica mista su tela, cm 50 x 50 |
"Multiverso", 2011 olio su tela, diametro cm 70 |
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"Universi paralleli", 2011 olio e acrilico su tela, cm 50 x 70 |
"Multiverso", 2012 tecnica mista su tela, cm 50 x 70 |
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"Multiverso", 2012 olio su tela, cm 70 x 100 |
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"Iconocromie", 2013 olio e acrilico su tela, cm 70 x 100 |
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"Iconocromie", 2013 olio su tela, cm 70 x 100 |
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"Iconocromie", 2013 olio e acrilico su tela, cm 70 x 120 |
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"Iconocromie-Multiversi", 2013 olio e acrilico su tela, cm 130 x 130 |
Iconocromie |
L'essenziale è invisibile agli occhi Plotino |
Questo nuovo ciclo di dipinti di Rosario Tornatore - benché stilisticamente coerente rispetto alle sue precedenti elaborazioni espressive – mostra da subito un cambio di rotta nel dispiegare una modalita di astrazione in termini ora volti a configurare la superficie, quantunque bidimensionale del quadro, come luogo di simultanei e molteplici accadimenti spaziali nei quali le forme più essenziali della geometria, il cubo e la sfera, dialogano in una concatenata proiezione di fenomeni plastici e di energie cromatiche costituenti una rete di plurime interferenze luminose, anzi di un sistema molecolare di strutture della materia luminosa che pervade gli universi immaginari della sue stupefacenti visioni cosmologiche. Tornatore continua dunque a cercare di costruire dei mondi possibili, forse non esistenti in realtà, certamente non visibili o, meglio, resi tali soltanto dall’ingegnosa sapienza dell’artista e dalla sua sensibilità di tradurne con i mezzi esclusivi della pittura le indicibili metamorfosi in un dinamismo nucleare in apparenza complesso ma in sostanza regolato da principi elementari e comuni. Un dinamismo appunto vitale e quindi libero di farsi “icona” di sé, di quella luce ordinatrice che ne costituisce il fondamento attorno al quale ruota ogni determinato “disegno”, ogni “prospettiva” della sua ipoetica o calcolata definizione formale. Ma nessuna linea e nessun colore possono davvero racchiuderlo e meno ancora farne oggetto, sia pure simbolico, di “rappresentazione”. Toni Toniato |
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